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Autore THE WRESTLER
martalari

Reg.: 11 Mag 2006
Messaggi: 460
Da: roma (RM)
Inviato: 28-02-2009 14:24  



Nessuno sa se incasserà o no, l'attesa e l'aspettativa c'è ma al centro della storia c'è il Wrestling, uno "sport" che a molti non interessa

Ma The Westler NON E' UN FILM SUL WRESTLING, è la storia stile Rocky di uno sportivo al capolinea che cerca di riscattarsi da un mondo che a suo parere lo rifiuta


Nel suo percorso Rourke incontrerà Marisa Tomei lapdancer un po' datata per la professione e la figlia, una strepitosa e intensa Ewan Rachel Wood, vedendola penso a tutte quelle attrici italiane che fermi per una domanda e ti dicono "Scusa ho la macchina che mi aspetta" oppure "le luci non sono giuste" oppure "sai io sono la Julia Roberts italiana" (sono purtroppo FRASI VERE di giovani attrici famose italiane), ecco le giovani attrici italiane dovrebbero vedere il volto di un'attrice come Ewan Rachel Wood che in poche scene (3-4 al massimo) riesce ad essere credibilissima ed emozionante.


Ottima anche la decisione del regista di non far incontrare Rourke con Ewan Rachel Wood prima delle riprese, il non conoscersi di persona ha creato l'mbarazzo giusto per la scena da girare


Quando vedrete il film pensate a chi in Italia invece avrebbe potuto fare la parte di Marisa Tomei che balla seminuda a 45 anni, pensate se l'avessero proposto non so alla Buy, alla Morante....


Interessante l'incontro tra un Wrestler e una ballerina di lapdance, entrambi usano nomi falsi, entrambi usano il corpo e per entrambi il tempo e l'età sono grandi nemici


In The Wrestler vediamo Rourke molte volte anche di spalle quasi in soggettiva (con riprese impreziosite da una fotografia a tratti vintage come lo sport), un po' per incuriosire all'inizio su come è attualmente l'attore e un pò per introdurre lo spettatore ad un mondo che magari non conosce come quello del Wresting dove tutto è finto, dove si decidono le acrobazie da fare in camerino prima di ogni incontro ma ogni tanto ferite e danni che "gli atleti" riportano sono reali. Infatti vederemo anche qualche scena un po' cruenta....


ma l'attenzione del pubblico sarà presto rivolta alla storia non dello sportivo ma di uomo, grande star del passato ma dimenticato da tutti dopo vent'anni, un po' come nella vita di Rourke
.

L'attore ha vinto il Golden Globe come miglior attore e dobbiamo dire che ce l'ha messa veramente tutta in questo film e ha anche dato una mano : la canzone che lo accompagna quando sale sul "ring" è Sweet Child O'Mine dei Guns.N.Roses


e Rourke parlando con Axel è riuscito ad averla a titolo gratuito, Bruce Springsteen ha anche scritto una canzone per il film


L'Oscar mancato a Rourke?
E' come se l'avesse vinto.
Meglio così altrimenti lo avremmo ritrovato per molto tempo in film dove magari non sarebbe stato giusto, in The Wrestler è veramente molto bravo qualsiasi considerazione abbiate su di lui

Un film da vedere

VOTO AL FILM 7 1/2 8

VOTO A ROURKE, TOMEI E RACHEL WOOD 8


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eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 01-03-2009 11:48  
Sei abusivo come le piattole allo scroto.
Ma perchè non la finisci!?
_________________
Riminesi a tutti gli effetti...a'l'imi fata!

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DonVito
ex "quentin83"

Reg.: 14 Gen 2004
Messaggi: 11488
Da: torino (TO)
Inviato: 07-03-2009 02:12  
visto stasera.. che dire?
un film davvero intenso, a tratti commovente.. rourke davvero bene a mio avviso, mai sopra le righe.. tiene in piedi il film quasi da solo, sarà forse perchè la storia di "the ram" ha qualche richiamo alla sua storia reale..
bravissime la tomei e la wood.
mi è proprio piaciuto..
come non citare il pezzo di bruce poi che fa da colonna sonora al film e che racchiude perfettamente lo spirito di the ram.. the boss non sbaglia mai..
un film da vedere a mio parere



e comunque non si può definire un film sul wrestling (per coloro i quali non volessero andare a vederlo a causa del non gradimento di quello sport)

[ Questo messaggio è stato modificato da: DonVito il 07-03-2009 alle 02:23 ]

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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 07-03-2009 14:15  
da me dubito uscirà in sala,non vedo l'ora di poterlo reperire,è il film che attendo di più assieme a gran torino,e poi mickey è un mito meraviglioso.mi chiedo sempre perchè film così,che non hanno nulla di impossibile,non vengano girati anche da noi.
ciao!

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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 07-03-2009 17:01  
tra poco me lo vado a rivedere doppiato. A parte che il doppiaggio italiano sta peggiorando sempre di più, devo sperare che non rovini l'ottima prova di Rourke.
_________________
Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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DonVito
ex "quentin83"

Reg.: 14 Gen 2004
Messaggi: 11488
Da: torino (TO)
Inviato: 08-03-2009 01:48  
a me pannofino piace molto..quindi credo che abbia tranquillamente reso giustizia a rourke

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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 08-03-2009 16:54  
Aspettavo con ansia la versione doppiata di Randy “The Ram” Robinson – interpretato superbamente da Mickey Rourke - sul grande schermo, con una punta di preoccupazione, lo devo ammettere. Una preoccupazione basata sulla potenza espressiva di Rourke, con il rischio di una mistificazione causata da un doppiaggio maldestro, come accade di frequente. Pannofino però fa un lavoro egregio, lodevole, con una immedesimazione quasi maniacale se paragonata all’autentica interpretazione.
Darren Aronofsky porta sul grande schermo un storia qualunque, di un fallimento qualunque, della provincia americana qualunque. La nostalgia degli anni ottanta è il disco, rotto, che si ripete, come un requiem. Ma non di Randy The Ram: lui vive. Prova a sopravvivere, ma non riesce. Non può servire al bancone e non può essere chiamato con il suo nome di battesimo; o meglio, può farlo, ma solo e sempre come fosse su una ribalta. Così si lesiona deliberatamente un dito nell’affettare un po’ di formaggio e platealmente si congeda da un meschino caporeparto, come fosse ancora il gladiatore del Madison Square Garden. Quello è il suo mondo, on the stage.
Il regista americano privilegia un uso eccessivo, quasi smodato, della macchina a mano, inseguendo i personaggi nei loro habitat, nelle loro peripezie. Il trolley inanimato che Randy trascina, è la naturale appendice registica, un simulacro della macchina da presa che zavorra la già claudicante andatura del campione stanco. Poco montato (fatte salve le naturali sequenze di wrestling, dove entriamo nel combattimento: finto nella sua evoluzione, ma dolorosamente reale nelle conseguenze), tutto il film articola un modus operandi scarso dal punto di vista cinematografico, dove il montaggio dovrebbe disegnare, anzi creare il film. Non c’è una costruzione attiva del rappresentato, ma la macchina da presa incassa i colpi della storia, di ciò che è visualizzato nel quadro. Il fuoricampo non c’è; o quasi. Il finale però dà uno schiaffo allo spettatore, riportando alla luce la settima arte. Un grido sordo: «sveglia». Paradossalmente un film costruito interamente su una fruizione quasi dimessa, costruisce la sua svolta con coup de théâtre endemico, sintesi del discorso finale di The Ram. Lui vive nello spettatore, così come il fuoricampo, così come il cinema.
Leone d’oro meritatissimo.

_________________
Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
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eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 08-03-2009 16:57  
quote:
In data 2009-03-07 17:01, oronzocana scrive:
tra poco me lo vado a rivedere doppiato. A parte che il doppiaggio italiano sta peggiorando sempre di più, devo sperare che non rovini l'ottima prova di Rourke.



Ce n'è una versione in dialetto recanatese da non perdere

_________________
83% SI, via dalle Marke adesso!!

[ Questo messaggio è stato modificato da: eltonjohn il 08-03-2009 alle 16:58 ]

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Skizotrois

Reg.: 12 Nov 2007
Messaggi: 275
Da: Aosta (AO)
Inviato: 08-03-2009 19:01  
Film che ti colpisce al ventre, ti mette ko e ti lascia al tappeto mentre le note del grande Bruce cercano di consolare le lacrime sui titoli di coda.

Che dire, nonostante la storia non sia originale e ci siano debiti evidenti con Million Dollar Baby e Raging Bull, il film riesce a coinvolgerti.
A me il finale ha ricordato Limelight di Chaplin
Il merito è di Rourke che meritava Coppa Volpi e Oscar per questa immedesimazione ed identificazione.
Cinema e Vita coincidono. E si vede

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Logan71

Reg.: 16 Ott 2005
Messaggi: 3331
Da: TERRACINA (LT)
Inviato: 10-03-2009 12:17  
Un gran bel film con una grandiosa regia, asciutta, essenziale, una strepitosa Evan Rachel Wood, una meravigliosa (in tutti i sensi) Marisa Tomei e un commovente, bravissimo Rourke.

Io credo che Mick ci abbia messo veramente l'anima e si vede che ha fatto suo il personaggio di Randy "The Ram", fuori e dentro il ring.

Credo che la scelta di non interferire nell'interpretazione di Rourke e che il regista gli abbia permesso a Rourke di riscrivere e di modificare alcuni dialoghi e soprattutto di riscrivere completamente il monologo finale bhe...questo è stile e intuizione.

Mick meritava l'Oscar...peccato, anche perchè, a risentire ad occhi chiusi quel monologo di Ram/Rourke sembra prorpio di sentire l'epitaffio che scriverebbe Mickey Rourke sulla lapide...da brividi.

Non solo, vedere quel "Campione" ridotto e ridursi così mi ha fatto molto male...Io sono cresciuto con la voce di Dan Peterson che commentava le "Imprese" di Hulk Hogan, Rany Savage "Macho Man", Koko B. Ware, Jake "The Snake" Robetrs, Ted Dibiase "The Million Dollar Man", Andrè The Giant, The Ultimate Warrior, i Demolitions...Ho pensato a molti di loro durante il film, ed ho pianto...non per l'atleta ma per l'uomo.
Il film non si discosta molto dalla realtà, soprattutto per quanto riguarda gli Ex Wrestler degli anni 80/90, non solo per tutti quelli che sono morti prima dei 50 anni e ne sono tanti.
Penso a quelli che sono finiti nel dimenticatoio e dormo magari dentro a qualche roulotte anche loro.
Penso a uno su tutti, The Ultimate Warrior...è stata una pena infinita vederlo come è ora e che addirittura ritorna sul ring a 50 anni suonati mi ha fatto molta...pena.
Non era più il "Pupazzone" che diceva cose sensa senso coi capelli lunghi, la maschera dipinta sul volto...ora c'era un omone con i capelli cortissimi, con le bretelle ai pantaloni che saliva sul ring e difendeva (tutto ovviamente finto) un suo piccolo fan dal cretino cattivone di turno...

Mentre scrivo non so se essere triste per quest'uomo o no...

Penso a tutti i suoi colleghi che sono morti per i troppi traumi presi in testa, per l'iperabuso di steroidi, per la droga...
Penso a Terry Gordy, 40 anni Bobby Duncum jr., 34, British Bulldog, 39 Yokozuna, 34, Curt Hennig, Mister Perfect, 44 Crash Holly, 32 Road Warrior Hawk, 45, Big Boss Man Hercules Hernandez, 47, Earthquake, Chris Benoit, 40 (che cazzo di fine lui e la famiglia...) Bam Bam Bigelow, 45, Mike Awesome, 42.
Penso soprattutto al grande Eddie Guerrero morto qualche anno fa, in piena riascesa, il ritorno del Latino Heat, I Guerero, La Raza, la Leggenda...
ma vivere con una "leggenda" sulle spalle spesso non è facile, specie se sono passati tanti anni, vedere il corpo che inesorabilmente decade...non deve essere semplice.


Quando avevo 14/15 anni li vedevo in TV e mi facevano ridere e anche appassionare...mi sembrava di vedere i miei "amati" supereroi dei fumetti vivi e vegeti sullo schermo che combattevano i cattivi.

Ora...non so...sono solo triste, molto triste.










_________________
Sono il migliore in quello che faccio...ma quello che faccio a volte non è sempre piacevole...Snikt!
Né l’Uomo Ragno né Rocky, né Rambo ne affini farebbero ciò che faccio per i miei bambini, SONO UN EROE!
Io li odio i Nazisti dell'Illinois!


[ Questo messaggio è stato modificato da: Logan71 il 12-03-2009 alle 08:38 ]

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ginestra


Reg.: 02 Mag 2003
Messaggi: 8862
Da: San Nicola la Strada (CE)
Inviato: 10-03-2009 19:04  
Bel film, davvero, lo aspettavo con ansia e non mi ha deluso.Di Rourke ho visto tanto e qui la sua sofferenza mi ha ricordato l'interpretazione di Francesco della Cavani. Non c'è niente da fare, questo attore è formidabile nei ruoli che esprimono il dolore dell'uomo,la sofferenza, ha un gran carisma.Certo , vederlo così oggi a sessant'anni e confrontarlo con il giovanotto de L'anno del dragone per es. ti mette un po' di malinconia e sono d'accordo con chi ha detto che il film rattrista lo spettatore ma raramente un attore si concede allo schermo in maniera così nuda e reale, quindi ha mostrato anche coraggio oltre che talento.Speriamo che la sua carriera non registri altre battute d'arresto.Auguri all'uomo e all'interprete.Ciao.

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DonVito
ex "quentin83"

Reg.: 14 Gen 2004
Messaggi: 11488
Da: torino (TO)
Inviato: 10-03-2009 19:16  
sono contento che sia piaciuto a molti..
io l'ho davvero trovato ottimo in tutto..era da tempo che non mi capitava di ripensare con una certa frequenza ad un film visto pochi giorni prima.. evidentemente mi ha lasciato qualcosa e se il cinema è anche emozione, the wrestler ha fatto il suo cazzo di dovere..almeno con me

_________________
Regista: "Digli che mi chieda qualsiasi altra cosa, ma questo é un favore che non posso fare"
Tom Hagen: "Lui non chiede un secondo favore se gli si rifiuta il primo, capisci?"

[ Questo messaggio è stato modificato da: DonVito il 10-03-2009 alle 19:17 ]

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Logan71

Reg.: 16 Ott 2005
Messaggi: 3331
Da: TERRACINA (LT)
Inviato: 11-03-2009 07:28  
quote:
In data 2009-03-10 19:04, ginestra scrive:
Bel film, davvero, lo aspettavo con ansia e non mi ha deluso.Di Rourke ho visto tanto e qui la sua sofferenza mi ha ricordato l'interpretazione di Francesco della Cavani. Non c'è niente da fare, questo attore è formidabile nei ruoli che esprimono il dolore dell'uomo,la sofferenza, ha un gran carisma.Certo , vederlo così oggi a sessant'anni e confrontarlo con il giovanotto de L'anno del dragone per es. ti mette un po' di malinconia e sono d'accordo con chi ha detto che il film rattrista lo spettatore ma raramente un attore si concede allo schermo in maniera così nuda e reale, quindi ha mostrato anche coraggio oltre che talento.Speriamo che la sua carriera non registri altre battute d'arresto.Auguri all'uomo e all'interprete.Ciao.


Parole sante....inoltre...
Mi viene da dire che molti (molti) uomini sono così....Noi Uomini Duri ma dentro tanto fragili, più fragili di voi donne e più fragili di quanto siamo disposti ad ammettere noi uomini, anche e soprattutto a noi stessi.
Rourke non interpreta un tipo di uomo, di maschio....ma Il Maschio nella sua parte più fragile...mettendo a nudo ansie, paure, dolori.
Oltre a questo, speriamo che lui riesca a dare un freno ai suoi guai e che ritrovi un pò di serenità e tranquillità nella sua vita, questo glielo auguro di vero cuore.
Spero vivamente che abbia spento una delle fiammelle della candela della vita e che ora la faccia consumare solo da un lato. (dal Film)

Si merita giustamente un pò di pace e amore...ha combinato tante, troppe cazzate, ha pagato, ha sofferto, ora è giusto che rinasca, glielo auguro veramente tanto.


Don, hai veramente ragione...anche a me è capitato di ripensarci su parecchio nell'arco della giornata, anche più di una volta...da diversi giorni.
Rourke e The Wrestler hanno fatto proprio un gran bel cazzo di lavoro...
_________________
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QueenM

Reg.: 28 Gen 2009
Messaggi: 17
Da: Padova (PD)
Inviato: 11-03-2009 07:42  
Visto ieri (prima che sparisca): gran film, ottimi interpreti e una scelta registica davvero riuscita, quella di farci vedere la storia da dentro, da addosso a Rourke.

E' un film che coinvolge lo spettatore (impressionante la resistenza al dolore sviluppata negli anni da Randy, io ho sofferto per lui @__@', ma molto significativo quando dice che il ring è il solo posto in cui non si fa male.)
e si sorride dell'ignoranza dei protagonisti (quando la Tomei paragona Randy a Cristo.. quello del film di Gibson,quando viene picchiato ):bastano pochi dialoghi e i personaggi sono già reali.

Era da un pezzo che un film non mi prendeva tanto allo stomaco.


_________________
http://michela-dasacco-art.blogspot.com/

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Skizotrois

Reg.: 12 Nov 2007
Messaggi: 275
Da: Aosta (AO)
Inviato: 12-03-2009 00:11  
Riporto qui per Sandro le motivazioni per cui mi piace The Wrestler

Dopo il mezzo passo falso di The Fountain, Darren Aronofsky decide di girare un film di pancia, viscerale, carnale, che coinvolge empaticamente lo spettatore portandolo a schierarsi con il protagonista, Randy Ram Robinson, wrestler famosissimo negli anni 80, interpretato magistralmente da Mickey Rourke. In effetti la prova dell’attore è talmente superlativa (con una immedesimazione che rasenta la identificazione) che anche una storia apparentemente già vista e sentita tante volte (la parabola dello sportivo con annesso percorso di redenzione), inchioda lo spettatore alla poltrona fino al bellissimo finale, una specie di sospensione magica, come se il cinema potesse ancora fermare il tempo. Rourke ci mette tutto sé stesso dentro questo personaggio: la sua faccia segnata, il suo corpo di Cristo martoriato e crocefisso, la sua andatura traballante, i suoi vizi e le sue cadute, le sue lacrime e i suoi pentimenti. Aronofsky lo segue passo dopo passo, spesso di spalle come un angelo custode, mentre cerca di trovare un posto dove dormire, mentre si prepara ai combattimenti facendosi di ormoni e stimolanti, mentre cerca goffamente di recuperare il rapporto con la figlia (stupenda la scena del ballo in un locale decadente e abbandonato), mentre cerca di innamorarsi della spogliarellista Pam-Marisa Tomei (altra stupenda interpretazione di “corpo” che fa il paio con la convincente prova di Onora il Padre e la Madre di Lumet) anima gemella che vive la stessa dissociazione dal mondo. E’ proprio nel rapporto con Pam che Randy Ram realizza il suo decadimento corporeo e l’impossibilità a continuare in un mestiere che prevede una forma fisica al 100% per potere ottenere il consenso del pubblico. La bella Pam, ormai avanti negli anni, fatica a trovare il suo accompagnatore di una sera, nonostante mantenga ancora una forma invidiabile. Ma la candela che brucia dai due lati presto si esaurisce e l’anima brucia più di quanto illumini: il povero Ram scosso dall’accostamento con la Passione del Cristo Gibsoniano, si rende conto di portare sul proprio corpo tutti i peccati del mondo, tutte le false illusioni del nostro vivere quotidiano. Le ferite di Ram sul ring ricordano quelle del Calvario: sulla fronte, sul costato, sulla schiena tra schizzi di sangue e ossa che si piegano. Quella di Pam e Ram è una messa in scena talmente portata all’eccesso che il confine tra realtà e finzione diventa labile, pur di strappare un applauso allo spettatore. Solo che alla fine del gioco, ci si rende conto di essere stati sfruttati dal sistema e ci si ritrova su una sedie a rotelle, con protesi agli arti, cateteri vescicali, con la folla che acclama il giovane wrestler o la giovane spogliarellista come nuovi idoli di una illusione che il marketing tende a prolungare all’infinito.
Aronofsky ha sicuramente un occhio attento alla parabola di Jack La Motta in Raging Bull, alla redenzione impossibile di Carlito in Carlito’s Way e ai rapporti padre figlia di Millio Dollar Baby (film con cui contrae più di un debito ma modulando gli eccessi melodrammatici) ma nessuno può gridare allo scandalo se il percorso finale di Randy Ram ci ha ricordato quello di Calvero in Luci della Ribalta. La stessa voglia di sentire ancora l’ultimo applauso del pubblico, di vedere le luci accendersi, la stessa dipendenza da alcool, lo stesso cuore ballerino, lo stesso amore impossibile. E in quel bellissimo fermo immagine finale c’è tutto il senso di un desiderio di dissolversi nel nulla, cercando la morte nella rappresentazione, nel gioco della finzione. Uscendo di scena con un ultimo inchino come nei Commedianti del grande pittore Edward Hopper.
Da segnalare la colonna sonora che spazia tra Round and Round (Ratt) e Sweet Child O’ Mine (Guns N’ Roses) fino al pezzo omonimo di Bruce Springsteen che consola le lacrime sui titoli di coda.

recensione già pubblicata su www.cinemaplus.it


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Io scrivo. Ma quello contro cui scrivo non sa leggere.
Arnfrid Astel

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